Lo scheletro umano è una figura molto complessa, sorretta da una struttura anatomica di vitale importanza: la colonna vertebrale. Questa struttura ha numerose funzioni infatti, oltre a sorreggere il nostro corpo, ha il compito di proteggere il midollo spinale e rendere possibile la funzione sensitiva e motoria.
Nel corso della propria vita, ogni essere umano può incorrere in patologie più o meno gravi a danno della colonna vertebrale. Quelle più diffuse sono la scoliosi, l’ipercifosi e l’iperlordosi. Ciascuna di loro può rappresentare un grande ostacolo per la propria vita, anche se, nella maggior parte dei casi, è possibile intervenire in modo semplice ed efficace per correggere il disturbo.
Conosciamo più da vicino la colonna vertebrale e impariamo a distinguere le patologie più diffuse per prenderci cura del nostro corpo!
Scoliosi

La scoliosi non è altro che una deviazione, più o meno accentuata, della spina dorsale che può essere osservata guardando attentamente la colonna vertebrale oppure dal dislivello delle spalle o delle scapole, oppure ancora da un’evidente asimmetria dei fianchi.
Si tratta di una deformazione complessa di tipo tridimensionale. Il principale fattore di gravità è dato dal grado di curvatura assunto dalla colonna. Il metodo che viene usato per valutare la curvatura della scoliosi è la misura dell’Angolo di Cobb.
La scoliosi è una patologia che colpisce il 3% della popolazione italiana. Si manifesta più frequentemente intorno ai 10 anni di età, nel periodo puberale, in particolare tra le ragazze (80% femminile, 20% maschile).
La scoliosi viene definita idiopatica quando non ha una causa ben definita.
Viene classificata come:
1. Scoliosi idiopatica infantile, quando colpisce i bambini sotto i 3 anni.
2. Scoliosi idiopatica giovanile, quando si manifesta nei bambini tra i 3 e i 9 anni.
3. Scoliosi adolescenziale, quando si presenta dai 10 anni in poi.
4. Scoliosi adulta, dopo il termine della crescita ossea.
Come intervenire sulla patologia?
Ogni patologia richiede il consulto del medico specialista alfine di individuare la terapia più giusta da eseguire.
La terapia avrà come scopo, tramite degli esercizi, di correggere la curvatura e rafforzare i muscoli attorno alla colonna per fornirgli maggiore supporto.
In alcuni casi può essere necessario servirsi di ortesi come i corsetti, che “bloccano” la progressione della curva in età di crescita.
Gli esercizi che utilizziamo per correggerla seguono una metodica definita SEAS
SEAS significa Approccio Scientifico con Esercizi alla Scoliosi. Non è un metodo ma è un protocollo di esercizi descritto e analizzato nel testo “Approccio di Isico alle deformità vertebrali”, un approccio in continua evoluzione grazie alle conoscenze e alle evidenze scientifiche che ISICO costruisce attraverso la ricerca.
Il protocollo è utilizzato per pazienti con scoliosi minori ed è il primo passo per cercare di evitare il corsetto. Per i pazienti in cura con corsetto, gli esercizi SEAS hanno l’obiettivo di supportare il mantenimento della correzione raggiunta.
E’ importante capire che nelle scoliosi evolutive gli esercizi non possono in alcun modo sostituirsi al corsetto, ma in associazione all’ortesi consentono di evitare gli effetti dannosi del corsetto, di aumentarne l’efficacia e di mantenere il rachide stabile durante e dopo la rimozione del corsetto.
Per approfondire: https://isico.it/
Perché è importante curare la scoliosi?
- Per ridurre la deformità, quindi motivazioni di tipo estetico.
- Perché può creare dolore in età adulta.
- Perché in età avanzata tende a creare una postura in flessione del tronco.
- Perché può creare difficoltà respiratorie.
Dorso curvo o ipercifosi
Il dorso curvo o ipercifosi è un’anomala accentuazione della curva toracica che dà al dorso un aspetto curvato verso l’avanti.
Nei casi più gravi, oltre al danno estetico, provoca uno schiacciamento anteriore delle vertebre provocando anche un danno respiratorio.
Nella maggior parte dei casi la causa è una postura scorretta, soprattutto in età adolescenziale quando i ragazzi rimangono molte ore seduti davanti al computer, e non svolgono attività motoria.
In altre invece può essere causata da un problema di crescita delle vertebre che non hanno la classica forma cubica, ma si modificano e diventano cunei facilitando la formazione e l’aumento del dorso curvo (come nel morbo di Sheuermann)
Il dorso curvo si aggrava soprattutto nei periodi di maggior crescita e quindi dall’età puberale fino al termine della maturazione ossea; questa condizione colpisce prevalentemente il sesso maschile.
È importante diagnosticare queste condizioni patologiche il prima possibile per poter iniziare un percorso riabilitativo con lo scopo di dare ai pazienti un rachide con buona funzionalità in età adulta.
Nel nostro studio di fisioterapia, per entrambe le situazioni, utilizziamo il metodo SEAS, ovvero esercizi che si basano sul concetto dell’AUTOCORREZIONE:
il paziente esegue attivamente, cioè senza aiuti esterni, una correzione della colonna.
Per questo motivo sia l’autocorrezione sia gli esercizi di ginnastica correttiva da eseguire vengono insegnati individualmente, e vengono insegnati nella versione più semplice per diventare poi progressivamente più complessi, con l’obiettivo di insegnare al paziente a mantenere l’autocorrezione nelle varie attività della vita quotidiana.
Ciò è reso possibile dal rinforzo della muscolatura e dalla stabilità vertebrale ottenuta attraverso un’esecuzione costante di tali esercizi.
Iperlordosi
L’iperlordosi lombare è un’accentuazione della curvatura lombare della colonna vertebrale, che proietta indietro il bacino. In particolare, la condizione è considerata patologica quando l’angolo di curvatura lombare è maggiore di 40-50°, quindi il soggetto porta eccessivamente all’indietro i glutei in avanti l’addome.
L’iperlordosi può essere provocata da alterazioni congenite del bacino o derivare da processi patologici a carico della colonna vertebrale; tra questi ultimi rientrano fratture, ernia del disco e osteoporosi.
In alcuni casi, l’iperlordosi deriva da difetti posturali.
Un’accentuazione della fisiologica lordosi avviene anche nel corso degli ultimi mesi di gravidanza.